La Terra è un sistema composto da molteplici esseri viventi e non che sono in un meraviglioso equilibrio gli uni al servizio degli altri. E l'uomo, signore e servitore della creazione, è chiamato a vegliare su questo eco-sistema
Il nostro pianeta esiste da qualche miliardo di anni, e gli esseri umani lo popolano da qualche centinaio di migliaia di anni. Tuttavia, negli ultimi tre secoli la presenza umana ha iniziato a condizionare in modo decisivo la vita dell’intero pianeta.
Spinta dall'esigenza e dal desiderio di vivere in condizioni sempre migliori, l'umanità ha acquisito competenze tecniche che le hanno permesso di sfruttare in modo crescente le risorse del pianeta.
Negli ultimi 50 anni questo fenomeno ha avuto un’ulteriore accelerazione:
L'aumento della popolazione mondiale
L'incremento dell'uso di ossido di diazoto
La crescita dell'impiego di metano
L'impennata dei consumi di energia
L'aumento dei consumi di acqua
L'ECOSISTEMA DA PRESERVARE
La Terra è un sistema composto da molteplici esseri viventi e non, che sono in un meraviglioso equilibrio, gli uni al servizio degli altri.
Anche nella Bibbia troviamo che l’uomo è allo stesso tempo signore e servitore della creazione (Gen 1,26; 2,15): egli fruisce dei servizi dell’intero ecosistema, ma è chiamato a vegliare sulla sua integrità. La presa di coscienza di questo secondo aspetto è ancora debole.
Di fatto, lo sfruttamento che l’umanità ha imposto ultimamente alle risorse naturali ha portato all'alterazione di questo equilibrio; per la prima volta nella storia del pianeta una specie vivente sta determinando la vita di tutte le altre.
In pochi anni stiamo assistendo a cambiamenti che in passato sono avvenuti in decine o centinaia di migliaia di anni. Per questo gli scienziati parlano dell’inizio di una nuova era: l’antropocene. Quello che preoccupa di più non è solo l’intensità, ma la rapidità del cambiamento.
Tra le conseguenze più evidenti troviamo, ad esempio, l’innalzamento della temperatura terrestre e marina, con conseguenti cambiamenti climatici, l’acidificazione degli oceani, l’estinzione di massa delle specie viventi.
GLI SQUILIBRI DEL PIANETA
Poiché le risorse della Terra sono limitate, ma necessarie per la vita umana, possiamo usare l’immagine di una ciambella: il cerchio esterno costituisce i limiti massimi da non superare per garantire l’equilibrio del pianeta, quello interno i limiti minimi al di sotto dei quali le condizioni di vita umana non sono più accettabili.
Mentre metà dell’umanità vive al di sotto di almeno uno dei limiti interni, dall'altro lato quattro dei limiti esterni sono già stati superati: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la modificazione del ciclo dell’azoto e del fosforo e le modificazioni dell’uso dei suoli.
L’emergenza attuale si riscontra soprattutto sul cambiamento climatico, che risulta dovuto al riscaldamento del pianeta a causa delle emissioni di gas derivanti dalle attività umane. Mentre la comunità scientifica è concorde nel ritenere che per evitare conseguenze molto pesanti bisognerebbe contenere entro 1,5°C l’aumento di temperatura rispetto a tre secoli fa (rapporto IPCC 2018), in realtà ci stiamo avvicinando pericolosamente a questa soglia e nonostante gli impegni firmati a livello internazionale durante le Conferenze delle parti sui cambiamenti climatici (Cop) le emissioni inquinanti e il consumo delle risorse stanno continuando ad aumentare.
CAMBIARE STILE DI VITA
Se continuiamo così, si prevedono conseguenze catastrofiche e i fenomeni che già si cominciano a vedere, come ondate di calore, siccità, uragani, alluvioni saranno sempre più frequenti, diffusi e intensi. In queste condizioni climatiche, si moltiplicheranno anche le conseguenze negative per la vita umana come carestie, migrazioni di massa, guerre per le risorse, diffusione di nuove malattie.
Mentre metà dell’umanità vive al di sotto di almeno uno dei limiti interni, dall'altro lato quattro dei limiti esterni sono già stati superati: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la modificazione del ciclo dell’azoto e del fosforo e le modificazioni dell’uso dei suoli.
L’emergenza attuale si riscontra soprattutto sul cambiamento climatico, che risulta dovuto al riscaldamento del pianeta a causa delle emissioni di gas derivanti dalle attività umane.
Per far fronte a questo pericolo, la comunità scientifica ha invitato a darsi un obiettivo di sopravvivenza: dimezzare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, azzerarle entro il 2050. Stiamo per affrontare un decennio determinante per il futuro del pianeta, un’epoca storica senza precedenti.
Ma il cambiamento non può avvenire solo dall'alto: l’attore principale è ciascuno di noi. Abbiamo poco tempo per cambiare radicalmente il nostro stile di vita, andando spesso controsenso rispetto al bombardamento che subiamo da parte di quel mondo interessato a farci diventare sempre più consumatori.
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